Perché scegliere la marcatura laser su metalli?
La marcatura laser su metallo permette di contrassegnare prodotti e lotti in maniera permanente. Il vantaggio principale è la tracciabilità e l’organizzazione della filiera che si traduce in efficienza e rendimenti maggiori. Il metallo non è sicuramente il materiale più semplice da contrassegnare, ma è proprio per questo che sono stati creati diversi tipi di marcatori laser: grazie alla loro potenza variabile possono adattarsi a qualsiasi situazione e compito. Oro, bronzo, rame, acciaio, alluminio, ferro sono tutti marcabili con lo stesso strumento.
L’uso del laser ha tanti vantaggi che permettono sia di ottimizzare il processo, sia di raggiungere un risultato migliore. Contrasto, velocità, precisione e pulizia sono alcune delle parole chiave che descrivono questa tecnica. In questo articolo spiegheremo il funzionamento dei diversi metodi di marcatura laser metalli e racconteremo come poter scegliere la tecnica di marcatura più adatta.
Marcatura laser su metallo: come funziona
La marcatura laser su metalli può essere fatta seguendo diversi metodi che conducono tutti allo stesso risultato finale, ovvero l’incisione o l’annerimento del materiale. Parliamo di laser a CO2, a fibra e a DPSS.
- Il laser a CO2 è stato il primo ad essere inventato. Qui le onde elettromagnetiche sono irradiate in una miscela di gas. Una volta eccitata, essa rilascia energia grazie ai fotoni che l’attraversano. I fotoni danno così forma al raggio che raggiunge il metallo.
- Il laser a fibra utilizza invece la fibra ottica come elemento risonatore. Le frequenze (fisse e a emissione continua) prodotte dai diodi la attraversano aumentando l’energia e esprimendola nel raggio. Il laser a fibra è il metodo di marcatura laser su metallo più utilizzato.
- Il laser a Diod Pumped Solid State o DPSS è di recente introduzione e permette di realizzare una marcatura a freddo con l’utilizzo di poca energia. Questo metodo ha la resa migliore su tutti i materiali.
Marcatura laser su metalli: tecniche
Materiali diversi e necessità diverse necessitano di tecniche diverse. In base al risultato che si vuole ottenere, è opportuno scegliere quella corretta. Quelle più utilizzate sono tre: l’ossidazione, la rasatura superficiale e l’incisione.
L’ossidazione (o ri-cottura) crea una marcatura nera sul materiale. Il raggio laser scalda la superficie del metallo per qualche nanometro formando un sottilissimo strato di ossido. Si tratta del metodo più popolare su alluminio e acciaio data la loro riflettanza maggiore.
La rasatura superficiale è un metodo di marcatura su metalli che appare di colore bianco. Questo accade grazie al raggio che incide leggermente il materiale creando una superficie irregolare. Lì la luce, rifrangendosi, si manifesta come bianca.
L’incisione è il metodo più duraturo e resistente. Può essere più o meno profonda in base alle necessità e può restare visibile anche dopo eventuali processi di verniciatura.
I vantaggi della marcatura laser metalli
La marcatura laser dei metalli dà diversi vantaggi rispetto ad altri metodi di marcatura. Questi si applicano in generale su tutti i materiali, ma sui metalli risultano più visibili. Prima di tutto, il laser non genera materiali residui durante il processo di marcatura e incisione. Questo permette di evitare scorie e mantenere l’ambiente salutare per chi ci lavora. L’accumularsi di materiali residui rende poi necessarie operazioni di pulizia che rallentano la produzione. Con la marcatura laser su metallo questo non avviene.
Altri vantaggi sono la precisione, il contrasto e la leggibilità, la precisione e l’efficienza. Il laser è ciò di più preciso abbiamo a disposizione e sui materiali ad alta densità come i metalli esso può esprimere questa sua qualità al meglio. E’ possibile infatti incidere con diametri molto piccoli senza sbavatura di alcun tipo. La leggibilità e il contrasto originano infine dalla potenza del laser e dalla sua capacità di lasciare un segno.
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