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Tutto sulle impastatrici planetarie

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Tutto sulle impastatrici planetarie

Quando si parla di impastatrici planetarie non a tutti vengono in mente immediatamente le planetarie. Per chi non è giovanissimo il pensiero va invece ai colori e ai profumi di un passato recente, in cui la nonna o la mamma, con il suo tavolaccio in legno, trascorreva una buona mezz’ora a impastare farina, acqua, lievito e pochi altri ingredienti.

La si vedeva muovere sapientemente le mani fino a formare un composto omogeneo e morbido che poi, magicamente, nelle successive due ore, montava e raddoppiava di grandezza grazie alla lievitazione. I profumi si espandevano fino ad occupare tutte le stanze della casa.

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  • Ma come scegliere una planetaria?

Tempi moderni

Oggi, per la felicità di chi ha poco tempo da dedicare alla cucina ma vuole comunque mangiare sano, esistono le impastatrici, ottimi strumenti che vengono in aiuto anche di chi proprio cuoco non è. Le macchine planetarie sono tantissime e a cercarle c’è l’imbarazzo della scelta.

In sostanza hanno tutte una caratteristica comune: sono miscelatori di facile uso, ad alta efficienza che, grazie alla rotazione degli ugelli in un cerchio in direzioni opposte, in poco tempo creano una miscela omogenea.

Inoltre, l’utilizzo di questi dispositivi è molto semplice: basta mettere tutti gli ingredienti in un contenitore adatto, selezionare il giusto ugello sommergibile e impostare la velocità richiesta.

Come scegliere

Non tutte le impastatrici danno gli stessi risultati. Se infatti è vero che ormai è uno degli elettrodomestici di domotica più conosciuti e usati, è altrettanto vero che scegliere il migliore è piuttosto complesso.

Alcune sono di design, perfette per una cucina elegante o minimal, ma poi la mancanza di alta potenza le fa diventare un bellissimo raccoglipolvere o peggio un ingombrante soprammobile.
Altre magari hanno ugelli di bassa qualità, per cui l’impasto rimarrà grumoso e non ben amalgamato.

Leggendo qua e là le recensioni dei clienti più affezionati a questo tipo di prodotto o affidandosi all’esperienza di un amico che magari ne ha già una, si andrà sul sicuro, trovando l’impastatrice che permetterà a tutta la famiglia di gioire dei suoi impasti. Insomma, per farla breve anche in questo caso vige la regola eterna di rapporto qualità/ prezzo.

Alcune impastatrici professionali sono passate all’uso casalingo e forse, se non si ha paura del loro costo, sono le migliori dal punto di vista dell’affidabilità. Bisogna infatti pensare che le planetarie non nascono solo e unicamente per la pizza del venerdì o del sabato sera, ma vi si possono preparare purè di patate, pastelle, salse, tutti i tipi di creme e bevande.

Ma come scegliere una planetaria?

Per non sbagliare nella scelta di un aiuto così valido in cucina come è una planetaria è importante, oltre alla potenza, prestare attenzione a diversi parametri:

  • Volume della ciotola: nella scelta di questo elemento è importante considerare la sua grandezza e questo andrà fatto in base alle esigenze della famiglia. Nel caso di famiglie poco numerose ose si cucina poco e raramente, basterà una ciotola che contenga un volume corrispondente a 2-3 litri. Per le famiglie che invece amano mangiare o per chi ha spesso ospiti, l’opzione migliore sarebbe un modello da 5-6 litri.
  • Materiale della ciotola: la scelta più sensata ricade sulle ciotole in acciaio inossidabile, perchè sono resistenti e durevoli nel tempo, non alterano il gusto dei prodotti e, cosa più importante, sono facili da pulire anche in lavastoviglie, resistendo a macchie e usura. Più economiche sono invece le ciotole in plastica o in acciaio inossidabile.
  • Elementi aggiuntivi: ll kit standard include un mixer, una spatola e un gancio per impastare. Alcuni modelli possono essere dotati in più di tritacarne, spremiagrumi e tagliaverdure, dipende tutto dall’uso che se ne vuole fare; occhio anche ad evitare inutili doppioni rubaspazio in cucina: se abbiamo già uno di questi elementi, scegliamo un’impastatrice con kit base, senza strafare.
  • Accensione e controllo: i prodotti più innovativi hanno un display tattile, quelli base sono invece meccanici. L’ultima opzione è forse la più affidabile e conveniente. E’ vero che il pannello a sfioramento è più facile da pulire, è moderno ed elegante, ma in caso di guasto le riparazioni costeranno di più.
  • Disponibilità di timer: un ultimo punto importante è proprio l’opzione tempo, di cui sono dotati la maggior parte dei prodotti, ma è sempre meglio controllare. Tornando a casa si potrebbe trovare l’impasto già pronto!

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