Cara auto, ma quanto mi costi?
I costi relativi alla manutenzione auto hanno un certo peso, nel più ampio computo in cui rientrano le spese di carburante e quelle di natura amministrativa. Quando compriamo un’auto nuova, lo facciamo tenendo conto di quanto ci costerà effettivamente durante tutto il suo ciclo di vita, o comunque finché sarà in nostro possesso.
Su alcuni modelli e tipologie in particolare, le spese per la manutenzione ordinaria possono essere anche sostanziose. Consumando relativamente poco però, il risparmio alla pompa potrebbe bilanciare efficacemente la spesa generale.
Pensiamo alle grandi berline fatte per macinare tanti chilometri. Grossi e potenti motori turbo diesel permettono di viaggiare a velocità di crociera consumando pochissimo, garantendo al contempo ottime doti di affidabilità. Per preservare la meccanica da guasti e malfunzionamenti, è necessario eseguire la manutenzione ordinaria con una frequenza almeno pari a quanto consiglia il costruttore.
In taluni casi, è bene addirittura anticipare la scadenza e portare l’auto in officina per il tagliando più spesso di quanto riportato sul libretto di uso e manutenzione. Ecco quindi che i costi di manutenzione lievitano fino a divenire una voce importante nel capitolo delle spese complessive da sostenere per l’auto.
Altre auto al contrario, richiedono pochi interventi di manutenzione permettono di risparmiare sulle spese in officina. L’assegno da staccare in concessionaria però potrebbe essere decisamente elevato, come accade per esempio con le elettriche. Qui la situazione si inverte, per certi versi, rispetto all’esempio riportato appena sopra.
Una vettura elettrica costa ancora molto di più rispetto all’equivalente dotata di motore termico. Gli interventi di manutenzione, di contro, sono ben più leggeri e meno invasivi. Su un’auto batteria ad esempio non va sostituito l’olio motore perché semplicemente, non ne è dotata.
Le auto green fanno a meno anche della trasmissione, per cui non sarà necessario ispezionare alcun cambio, né sostituire il suo lubrificante. Allo stesso modo, nessuna frizione si potrà bruciare e non si renderà necessaria la sua sostituzione. Semplicemente, le auto elettriche non hanno cambio né frizione. Un bel risparmio, dal meccanico.
I costi medi per la manutenzione
In linea di massima, chi possiede un’auto a batteria spende per la manutenzione circa il 23% in meno, rispetto ai possessori di auto a benzina o diesel. Il dato rappresenta una media, con la forbice che può allargarsi in determinate categorie di veicoli.
Tra le city car il divario sale fino a circa il 35%, per la manutenzione ordinaria calcolata su un periodo di tre anni. Una piccola a benzina richiede interventi per circa 1.700 euro, contro i circa 1.300 di un’elettrica di pari segmento. La manutenzione di berline elettriche in segmento B costa circa il 20% in meno, rispetto quanto avviene tra le omologhe benzina e diesel. Il divario si assottiglia ulteriormente nel caso di SUV elettrici e auto di grandi dimensioni.
Qualche perplessità però rimane nel momento in cui si dovranno sostituire le batterie montate di serie sulle elettriche. Molti costruttori coprono il pacco batterie originale con garanzie che vanno dagli 8 ai 10 anni, e per chilometraggi compresi tra i 120.000 e i 160.000 km. La spesa per cambiare l’intera componente non è economica, e in un sol colpo andrebbe ad azzerare tutto il risparmio maturato in anni di onorato ed ecologico servizio.