Brownies: sul podio della pasticceria a stelle e strisce
I brownies sono dolcetti dalla forma quadrata e dalla consistenza umida, compatta ma morbida ottenuti dal taglio di un dolce unico preparato in teglia (il brownie, appunto). Il risultato sono delle mini-tortine al cioccolato con un cuore morbido a base di cioccolato fondente o di crema alle nocciole.
Sono tradizionali degli Stati Uniti d’America, dove rappresentano una presenza immancabile in qualsiasi ricettario e nelle vetrine di tutte le bakary, e dove vengono spesso servite come fine pasto o per merenda, da sole o accompagnate con un bicchiere di latte, con una pallina di gelato (magari alla vaniglia) o con un ciuffo di panna montata.
Il nome deriva, ovviamente, dal colore scuro (brown = marrone), per questo, se rivisitati e preparati con ingredienti diversi dal cioccolato, che rendono l’impasto più chiaro, questi dolci si indicano con altri termini: per esempio quelli alla vaniglia diventano “blondies”, mentre quelli al tè matcha sono chiamati “greenies”.
Nella top five dei dolci americani più celebri al mondo
Nati sulla sponda ovest dell’Oceano Atlantico, i brownies al cioccolato si sono presto diffusi in tutto il mondo, diventando uno dei prodotti americani più apprezzati. Secondo il sito www.lefreaks.com, questi dolcetti sono tra i 5 dessert più famosi a livello globale, insieme ai cupcake, cheesecake, donuts e pancakes. E, grazie alla possibilità di essere declinati in molte varianti di preparazioni e farciti con i prodotti territoriali dei Paesi d’adozione, oggi ne esistono diverse versioni, che hanno permesso loro di diventare internazionale, radicandosi nella tradizione culinaria di molte regioni del mondo.
Tortine social a prova di influencer
Non solo la ricetta (originale o variamente modificata) dei brownies al cioccolato americani è ormai conosciuta e replicata in tutto il mondo, ma questi dolcetti sembrano essere anche tra i più “instagrammati” dagli utenti social di tutto il mondo. In particolare, secondo un’indagine sui canali digitali condotta nel 2020, rientrerebbero tra i primi 15 dolci (americani e non solo) più fotografati e postati in rete, e quindi tra i più presenti nei feed di Instagram.
Guardando il numero di menzioni, all’epoca delle ricerca, i brownies al cioccolato occupavano il secondo posto in classifica (con 6.338.273 menzioni), subito dopo i cupcakes (anch’essi dolci made in Usa, che vantano 22.352.094 menzioni sulla piattaforma, soprattutto nella versione classica cioccolato e vaniglia) e immediatamente prima dei macarons francesi (6.073.276 menzioni).
L’elenco prosegue con il gelato artigianale italiano (5.404.213 menzioni), il brigadeiro brasiliano (4.696.376 menzioni), il tiramisù (2.983.737 menzioni), la apple pie (2.124.170 menzioni), versione americana dell’altrettanto celebre la tarte tatin francese (che tuttavia conta solo 128 977 menzioni) e della cugina austriaca apfelstrudel (che arriva solo a 110 076 menzioni). A seguire si trovano i churros (2.097.690 menzioni), le mousse francesi, soprattutto quella al cioccolato (1.584.359 menzioni), il fudge (1.397.547 menzioni). Restando in Nord America si incontra anche il Banana Bread (1.331.089 menzioni), mentre spostandosi a sud dello Stretto di Panama, si trova il dulce del Leche, (1.225.506 menzioni). Chiudono la classifica la meringa svizzera (1.200.013 menzioni) e la baklava turca (1.095.027 menzioni). Fanalino di coda, il crumble del Regno Unito (1.057.452 menzioni).
Non tutti sanno che…
L’origine di brownies è univocamente collocata a cavallo tra 800 e 900, ma si fonde tra storia e leggenda. Infatti la loro reale origine è avvolta dal mistero: secondo alcuni questi deliziosi quadrotti dolci sarebbero nati per la prima volta dietro richiesta di Bertha Palmer, direttrice del Palmer House Hotel di Chicago che voleva un dolcetto al cioccolato da poter portare con sé durante un pranzo al sacco; diede quindi disposizione alle cucine di provare a realizzare un dolce simile alla torta ma adatto a essere inserito in un lunch-box.
Sarebbero nati così i Palmer House Brownies, che nella prima versione non erano a base di cioccolato, bensì di glassa di albicocche e crema di nocciole. Si dovrà aspettare qualche anno perché un’altra donna, questa volta Maria Howard, una casalinga di Bangor, nel Maine, realizzasse i Bangor Brownies, ovvero brownies nella versione attuale.
Secondo altri la creazione di questa ricetta sarebbe frutto dell’errore di un giovane cuoco statunitense, che nel preparare una comune torta al cioccolato, avrebbe dimenticato completamente di aggiungere il lievito all’impasto e quindi, invece di ottenere un dolce alto e soffice, ottenne un impasto basso e compatto come un fudge ma decide lo stesso di servirlo ai suoi clienti, ottenendo un grande successo.